Apnea
Settembre 2006

di Stefano schintu

 

 

 



...le calate su corda sono state abbastanza rapide e tranquille ma ogni tanto il pensiero, vagando da solo per i meandri della grotta,
andava avanti, mi precedeva fino al sifone costruendolo, dandogli forma, dei colori e dei suoni, provava già a superarlo in apnea così che, al mio arrivo avrebbe potuto un pò tranquillizzarmi dicendomi... "è tutto a posto, sono già stato dall'altra parte e ne sono tornato integro, rimani tranquillo..."

dopo la serie interminabile di pozzi, strettoie e pensieri, si arriva fino al ramo allagato e ora, davanti a me, acqua, sabbia, una parete...ma l'aria, la luce dei caschi, tutto si ferma qui...

certo, non sono il primo a percorrere questo sifone e so che dall'altra parte, dietro qualche secondo senza respirare si riapre la galleria ma sono qui, fermo, con solo la testa fuori dall'acqua, i suoni cotonati dal cappuccio stretto della muta, una maschera semi appannata e con due luci che forse al loro primo uso subaqueo si spegneranno sul più bello...

Solo la testa, ancora fuori, e già posso toccare il soffitto che ora è sceso fino ad almeno 30 cm sotto il livello dell' acqua..

Immergo un attimo anche gli occhi, solo per vedere quanto scende la roccia e per provare se la maschera tiene ma, in fondo è solo una scusa per perdere un altro secondo...
Laura mi chiede se è tutto ok
un lieve cenno con la testa

Il cuore mi batte forte
con le orecchie strette nel cappuccio lo percepisco ancora di più...
ma forse in quella saletta, i cuori agitati sono due...

Dico che passo per primo ma preferirei ci fosse già qualcuno dall'altra parte con una luce a farmi da guida fino alla mia meta...

penso che non sono sicuro che avrò abbastanza ossigeno per arrivare fino la dove il soffitto si rialza per permettermi di respirare di nuovo e considero l'idea di tornare indietro da mezzo sifone nel caso mi trovassi in difficoltà...

Il cuore batte forte... faccio qualche respiro profondo per convincermi che sto prendendo più aria possibile, dico "Vado" e mi immergo

Silenzio...

Non si sente più neanche il cuore che batte... la muta mi tira verso l'alto, probabilmente sfioro il soffitto
il cunicolo ha la forma di una "V" rovesciata...

Prima bracciata...

L'acqua è molto limpida, quasi cristallina...davanti alle mie lenti ci sono solo poche particelle in sospensione... a destra la parete vicina, a sinistra il cunicolo si apre un pò ma non ho tempo di controllare meglio...

Seconda bracciata...

Le luci fortunatamente, rimangono accese e ora mostrano chiaramente a pochi metri, l'altra faccia della superfice dell' acqua, pochi secondi fa la guardavo dall'alto, ora invece sono l'altra parte del riflesso, non ci avevo mai pensato, non è consigliabile essere la parte di riflesso che sta in acqua, piccoli deliri...
...inizia a vedersi lo specchio dove troverò il mio ossigeno, sono più tranquillo...

Terza bracciata...

Mani e piedi toccano per terra e con un piccolo salto son fuori dall' acquario, di nuovo i suoni...il cuore che batte, più calmo..e sono dall'altra parte, sto benissimo...

Mi giro immediatamente per vedere se Laura sta arrivando, aveva detto che mi seguiva all'istante ma evidentemente non lo ha fatto. ecco, inizio a vedere i fasci luminosi delle sue pile si avvicinano e in breve, senza difficoltà, con un saltello esce dall' acqua aprendo la bocca come uno squalo che cerca di afferrare una preda...ma la sua preda è invisibile...

Ha una maschera bianca e azzurra, la vedo piuttosto bruttina dietro quelle lenti ma decido di dirglielo più tardi

il mio pensiero aveva ragione, era già passato da tempo e mi aspettava già qua, al di la del muro di acqua roccia e paura
mi viene in mente che è stato un pò come nella vita...quando più hai bisogno di ossigeno perchè il tuo cuore batte forte e hai paura, ti viene chiesto di non respirare...però basta tenere duro e trattenere un pò il fiato...
Un abbraccio e un urlo di entrambi per darci coraggio, per sentire che siamo vivi e la grotta , ancora una volta, ricomincia...

   Speleologia