Lovettecannas (Baunei, NU)
4 Luglio 2004

Laura Sanna, Stefano Pinna, Stefano Schintu, Salvatore Porcu, Marco Barra, Paolo Marcia

Dopo 2 mesi di corso speleo, e un mese di uscite turistiche con austriaci e tedeschi, c'è bisogno di un uscita un pò più appagante dal punto di vista speleologico! Lovettecannas è quello che fa per noi!

La giornata è tipicamente estiva, ma il Supramonte ribolle di vita e di colori sull'onda delle piogge di questa primavera. Però fa caldo, sempre di più man mano che il sole si alza e la grotta non si trova trai cucuzzoli un pò tutti uguali della zona. Fortunatamente Laura e Stefano ci sono già stati e alla fine individuano l'ovile giusto e quindi la grotta. O meglio, il buco, una misera frattura aperta artificialmente che non lascia immaginare nulla di quello che nasconde.

La vestizione si dilata nel tempo come al solito, ma una volta indossati i pile non possiamo attendere oltre e ci infiliamo uno dopo l'altro nel piccolo ingresso. Da subito abbondano le concrezioni, e gradone dopo gradone attraversiamo gli strati ruvidi e asciutti di dolomia sino al primo ampio salone.

La grotta è accuratamente segnata con nastri bianco-rossi, utilissimi per trovare il passaggio giusto trai massi concrezionati che continuano a portarci sempre più in basso, sino ad intercettare un velo d'acqua che da origine a vaschette e colate su cui vivono tantissimi isopodi.

Superiamo alcune strettoie allagate, cercando di bagnarci il meno possibile, ma alla fine siamo fradici e fumanti. Ma che importa! La grotta si fa ampia, il buio la riempie e ci nasconde la volta e le pareti, e la percorriamo di buon passo fermandoci di tanto in tanto a far foto o per ammirare le concrezioni candide e le scure colate velate d'acqua.

Pensiamo ai fortunati speleo che per primi si sono trovati davanti a questi ambienti così ampi e maestosi, e mentre in lontananza sentiamo le acque del torrente scorrere in fondo al salone, rinnoviamo in noi il "sacro fuoco".

Discendiamo il pendio del salone sino al fiume, lo seguiamo in una breve galleria con una piccola cascata e dopo pochi metri ci affacciamo in un altro grandissimo salone, meno concrezionato, con grandissimi blocchi di frana. Andiamo avanti sino alla fine e facciamo pausa per mangiare qualcosa. Dopo pochi minuti iniziamo ad aver freddo: in superficie ci saranno almeno 30 gradi, volevamo un pò di fresco... ma così è troppo!

Per scaldarci imitiamo i pipistrelli e sorseggiamo un pò di the caldo, ma quando proprio non ne possiamo più ci rimettiamo in cammino per rientrare.

Mi bastano pochi minuti e il freddo è solo un ricordo, tanto che nelle strettoie allagate faccio meno attenzione a non bagnarmi e difatti ne esco ancor più fradicio che all'andata. Ma è un vero piacere, tantopiù quando ci avviciniamo all'ingresso ed il gradiente termico inizia a farsi sentire. Nell'ultimo tratto ho proprio caldo, ma risaliamo senza correre troppo per goderci ancora un pò gli splendidi ambienti della grotta.

Di fuori il sole è ancora alto, non capita tutti i giorni di uscire esattamente all'ora che avevamo stabilito. Così ce la prendiamo con calma e facciamo merenda al tavolo di Su Canale.

Per le 10 saremo potuti essere a casa, ma tra una cosa, e molte altre, alla fine si saranno fatte le 2 di notte.

Come al solito!!!

S.P.

Attività 2004