GSAS all’estero: Madagascar 2005
Laura Sanna - Paolo Marcia

di Laura Sanna

Aggiornamenti
14 Settembre

L’idea del Madagascar è nata tempo fa, quasi contemporaneamente all’inizio della mia speleologia. Era il 1998 quando cominciai a frequentare il GSAS e in uno dei mitici campi in Supramonte conobbi Tonino, appena rientrato da quell’isola continente. Una notte davanti al fuoco mi raccontò la sua avventura solitaria in quei luoghi: gli immensi scenari con karren profondissimi e i canyon con infiniti vacui che si affacciavano sulle pareti a picco sui fiumi intorbiditi dai sedimenti. Mi coinvolse in questa storia chiedendomi di classificargli dei fossili avuti in dono dalle popolazioni locali, delle bellissime ammoniti del cretaceo, ma per me il Madagascar era troppo lontano, un miraggio, poco reale.

Qualche anno più tardi, alcuni speleo sardi tentarono di organizzare una spedizione nell’ “isola rossa”, ma furono bloccati dalla intricata burocrazia malgascia e non se ne fece niente. Io ero comunque fuori dall’equipe, non era ancora ora, ma intanto il tarlo scavava… Poi un giorno di autunno di qualche mese fa, non so cosa mi ha riportato alla mente quelle terre d’oltre oceano, il loro carsismo ancora sconosciuto. Forse l’eccezionalità delle scoperte recenti qui in Sardegna mi ha aperto gli occhi sulle potenzialità del mondo intero e il desiderio di conoscere, di oltrepassare confini, ha rianimato il desiderio di Malagasy, d’improvviso più vicino. Una raccolta bibliografica, ricerche, contatti e siamo in cinque, compreso Tonino. È deciso, si va: estate 2005. L’obiettivo è il territorio tra Morondava e Manja, nella zona occidentale del Madagascar. Dal materiale visionato in quest’area sono presenti coperture carbonatiche sia mesozoiche che terziarie, ma non sono documentate spedizioni speleologiche che invece già dagli anni 70, ad opera dei ragazzi francesi, hanno interessato con sistematicità e successo gli altri settori calcarei dell’isola.

Al countdown la troupe è decimata dagli imprevisti più impensabili: siamo rimasti in due, con zero esperienza e con grosse difficoltà a reperire i biglietti aerei per raggiungere la meta. Il viaggio quasi sfuma, ma la pazzia ci intestardisce all’esasperazione e alla fine, ridimensionato l’obiettivo, si parte il 19 agosto. Sarà solo una ricognizione, acquisiremo quante più indicazioni possibili sul territorio e la logistica, cercheremo di preparare la pista per una spedizione il prossimo anno, una esplorazione vera. Grazie a tutti quelli che, con le loro informazioni, pubblicazioni, suggerimenti e consigli, incoraggiamento, ci hanno dato una mano a concretizzare questo sogno. Per gli altri, augurateci “in bocca al lupo”, ne abbiamo bisogno!


Aggiornamenti

19 Agosto: Paolo e Laura sono partiti stamattina da Alghero con due zaini da 17 e 18 kg. Al momento stanno campeggiando su un prato a Fiumicino in attesa del volo di domattina che li porterà ad Antananarivo (capitale del Madagascar) passando per Parigi. L'arrivo è previsto in tarda serata. Intanto pare che Laura sia già stata punta da una zanzara tigre!

20 Agosto: L'arrivo in Madagascar, previsto per questa sera, dovra essere rimandato di 24 ore perchè l'aereo in partenza da Parigi è decollato senza aspettare il volo proveniente da Roma. La spedizione è dunque ferma in Francia, stanotte si dormirà in un albergo di Parigi e salvo nuovi intoppi, domattina si dovrebbe partire! A Parigi si socializza con gli altri Italiani diretti in Madagascar!

21 Agosto, ore 9: Partiti! L'arrivo a Tana (Antananarivo) è previsto in serata.

21 Agosto, ore 23: Dopo 11 ore di volo finalmente l'aereo atterra. Ma Laura ha perso il suo zaino!!!

22 Agosto: Sveglia ore 9, e partenza su taxi-brousse strapieno per Tanà alla ricerca di carte topografiche e geologiche con taxi diane! Pranzo frugale e ricerca di carte! Tanà in certi punti ricorda Calcutta! Alle 6 torniamo in albergo! Guardando le carte decidiamo di cambiare di poco la meta!

23 Agosto: Ieri è arrivato lo zaino! Domani ore 14 partenza per Morondava! Arrivo dopodomani ore 8! Tutta la notte su taxi-brousse! Iniziano a vedersi zanzare. Temperatura esterna 15 gradi! uuu!

25 Agosto: Arrivati a Morondava dopo 18 ore di viaggio su taxi bruss strapieno su strada da trattori! E stato impossibile dormire, siamo sconvolti! Ora riposo, e poi organizziamo la spedizione!

30 Agosto: Troppe cose da raccontare. Ci siamo cacciati in una vera avventura. Siamo a Tulear perche la zona di Ankilivazo ce l'hanno sconsigliata a causa dei banditi; arrivare sin qui è stato come fare un safari, 42 ore di saviem strapieno, guadi, deserto e pernottamento sul ciglio di una strada a Manja senza considerare i continui guasti del mezzo.
Abbiamo trovato un grosso altopiano calcareo a Manja, da verificare a piedi; domani si va a sud di Tulear x ricognizione su grotte gia conosciute. Poi un po di natura al parco del'Isalo (Parc National de l' Isalo). Anche i pc sono diversi qui, che tastiera...


Attraversamento di un lago


Zona calcarea a Manja


Lemure nella foresta Kirindi

3 Settembre: Siamo di ritorno da Saint Augustin, a sud di Tulear, dove abbiamo rilevato tre grottine per un totale di circa 130 metri di sviluppo.
Siamo andati a vedere la risorgente di Sarondrano, con circa 200 litri al secondo e nella quale vivono dei pesci cechi.
Abbiamo risalito il fiume Onilahy in piroga, per vedere un'altra importante risorgente.
Il territorio e un altopiano calcareo terziario un po troppo arenaceo per dar luogo a fenomeni carsici importanti, ma sarà utile vedere meglio.
Domani si va all'Isalo.


Grotte a Saint Augustin (c'è anche un pipistrello!), in piroga sul fiume Onilahy, risorgente di Sarondrano, altopiano calcareo-arenaceo

11 Settembre: L'avventura volge al termine: il rientro è previsto per lunedì sera a Fertilia. Presto il resoconto integrale e dettagliato di tutta la spedizione!

14 Settembre: Tutto bene al parco dell'Isalo, 30 chilometri di trekking in 2 giorni con pernottamento in tenda a metà del trekking.
Visitati il canyon dei maki, la piscina blu, quella nera, la cascata e la piscina naturale. Abbiamo visto molti lemuri, katta, sifaka e maki, serpenti e libellule. Il parco dell'Isalo ricorda come forme il gran canyon americano, nelle sue profonde gole scorrono fiumi in cui si trova una folta e ricca vegetazione.
La zona è molto promettente anche dal punto di vista speleologico e meriterebbe un attenta ricerca.
Lasciato il parco, dopo circa 16-18 ore di taxi bruss siamo arrivati a Tanà alle 4 di mattina, portandoci dietro una guida locale con la quale abbiamo fatto amicizia.
Per ragioni di sicurezza siamo rimasti chiusi all' interno del taxi bruss fino all'alba. Al momento della partenza ci hanno comunicato, che il volo Parigi-Roma era stato annullato e una volta arrivati nella capitale francese abbiamo duvuto attendere altre 9 ore per trovare un volo per Roma.
Dopo una notte di riposo a Latina, l'indomani non volevano caricare gli zaini sull'aereo perchè troppo pesanti!!!! Infine nel pomeriggio il rientro ad Alghero.


Il canyon dei maki


Parco dell'Isalo


Gli amici di momo trek con leonardo la nostra guida


Piscina naturale


Amici a Morondava


Lemure katta



Foto dal satellite: Météo France

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